Sulle pendici meridionali del Monte Amiata, Santa Fiora domina la sorgente del fiume Fiora. Questo borgo è un po’ particolare per la sua storia, essendo stato un importante possedimento degli Aldobrandeschi, sfuggito al controllo dell’Abbazia di San Salvatore d’Abbadia. Fu poi controllato dai senesi, posseduto dagli Sforza dal 1439 e da Firenze dal 1633. La sua pescheria è un luogo davvero incantevole alimentato dalla sorgente della Fiora.
Da centro di estrazione mineraria nei XIX e XX secoli, Santa Fiora è diventata una destinazione turistica del Monte Amiata. Il paese ha un cuore medievale ed è distinto sia dalla Bandiera Arancione che dal suo inserimento tra i Più bei borghi d’Italia.

Visita al villaggio

Il paese ha tre quartieri storici: Castello, Borgo e Montecatino. Nel quartiere Castello, il Palazzo del Conte ospita il comune ed è stato possesso della famiglia Sforza Cesarini. Ospita anche il Museo delle miniere del Monte Amiata, dedicato alla storia e alle tecniche di estrazione del mercurio che segnarono il territorio tra la fine dell’Ottocento e il Novecento.
Lungo la grande e centrale Piazza Garibaldi, rettangolare, si trova la Rocca Sforza (o Palazzo Sforza Cesarini) con elementi dei XIII e XVI secoli. Un vicolo conduce alla Chiesa del Suffragio del XVIII secolo e poi alla Pieve delle Sante Flora e Lucilla. Quest’ultima fu ricostruita nel XIII secolo, ampliata alla fine del XVIII. Conserva belle statue in terracotta attribuite ad Andrea della Robbia.
Sotto, si passa per il quartiere Borgo e poi per esempio per la Porta del Borgo nel quartiere Montecatino più recente. Vi si trova la chiesa di Sant’Agostino, fondata all’inizio del XIV secolo.

Pescheria di Santa Fiora

Nel quartiere di Montecatino la Peschiera è un luogo molto bello e pieno di magia, con il suo grande bacino allestito dagli Sforza nel XVI secolo che viene alimentato dalla sorgente della Fiora, accompagnato da un parco all’inglese. Qui si allevano trote dal Medioevo.
La piccola chiesa della Madonna della Neve è molto semplice, decorata all’interno con graziosi affreschi attribuiti a Francesco Nasini, e il cui pavimento è formato da lastre di vetro attraverso le quali si può vedere l’acqua scorrere dalla sorgente attraverso antiche strutture.

Dintorni di Santa Fiora

Il Convento della Santa Trinità di Selva si trova a pochi chilometri nel bosco. La sagrestia conserva una leggendaria testa di drago. Nel XV secolo, il conte Guido Sforza che era signore della contea di Santa Fiora avrebbe sfidato un drago demonico che infestava i boschi. Lo uccise, e riportò il suo cranio, inviando una metà a Santa Trinità dei Monti a Roma. Nel XX secolo si scoprì che si trattava in realtà di un teschio di coccodrillo.

Fuori dal paese di Santa Fiora, la chiesetta di San Francesco è preceduta da una loggia e conserva affreschi della scuola senese del XIV secolo.
Il Piatto delle Streghe è un antico bacino di una fontana che si trovava in un palazzo.

Dov’è Santa Fiora, mappa

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Link e fonti

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