La Cattedrale di San Zeno, o Duomo di Pistoia, è l’edificio religioso più importante della città, una bella struttura romanica con la sua facciata policroma e il suo bel portico.
Sono i longobardi che la consacrarono a Zenone, l’ottavo vescovo di Verona, la «piccola Roma».

Presentazione, esterno e campanile

Risalente al X secolo, la cattedrale fu completamente rinnovata tra il XII e il XIII secolo in occasione dell’arrivo della reliquia di San Giacomo, conferendole lo stile romanico ispirato allo stile pisano. In seguito è stata modificata più volte. All’inizio del XVII secolo, il coro medievale fu demolito con una nuova abside barocca e la costruzione di una cupola, e una nuova volta della navata.
Fu in gran parte restaurata nel XX secolo nel suo aspetto «originale».

Il portico risale al XIV e XV secolo, al quale partecipò poi Andrea della Robbia nel 1505 con rosoni e sculture del portale centrale tra cui.
Alle due estremità della sommità della facciata sono poste le due statue marmoree dei santi patroni, san Zenone del XIV secolo e san Giacomo del XVIII secolo, precedentemente collocati nella loggia.

Il campanile, il grande campanile che domina la piazza del Duomo, era in origine una torre di difesa lombarda, rielaborata nel corso della storia. Alta 67 metri, presenta tre stili, lombardo in basso e pisano in alto. Le 200 scale permettono di raggiungere la vista con il bel panorama sulla città.

Interno e cripta

L’interno è un bell’esempio romanico, con tre navate, un presbiterio sopraelevato sopra la cripta dove si trovano capitelli e lastre di marmo risalenti all’edificio originale.
La navata destra era originariamente occupata dalla cappella di San Giacomo del XII secolo, ormai scomparsa, che ospitava la reliquia di San Giacomo.

Tra le varie cappelle, la Cappella del Crocifisso conserva il ricco Altare di San Giacomo in argento elaborato dal 1287 al 1457, al quale partecipò Brunelleschi.

La Cappella del Giudizio Universale custodisce bellissimi frammenti di affresco raffigurante il Giudizio Universale, di Giovanni da Ponte (1420-1425).

La Cappella del Santissimo Sacramento ha un dipinto di Lorenzo di Credi, con la Vergine tra i santi Giovanni Battista e Donato (1474-1486).

Un bel crocifisso fu dipinto dal fiorentino Coppo di Marcovaldo e suo figlio, e nella navata sinistra, vicino alla porta d’ingresso, si trova il monumento funebre in onore di Niccolò Fonteguerri commissionato a Verrocchio nel 1477, terminato nel XVIII secolo.

La volta del presbiterio è decorata dietro l’altare maggiore con affreschi di Domenico Cresti, detto il Passignano con il Padre Eterno in gloria, la Caduta degli angeli ribelli, la Caduta di Adamo e l’Annunciazione (1602). L’abside ha anche tele del XVII secolo.

In contro-facciata si trova l’Arco di Sant’Atto, con tre bassorilievi in marmo realizzati nel 1337, e la fontana battesimale del 1497 con ai lati la Nascita di san Giovanni Battista, Predicazione nel deserto, la Danza di Salomé e la Decollazione.

Un pulpito nella navata fu progettato da Giorgio Vasari (1560) e un bacino presso l’ingresso laterale destro ha busti degli apostoli Pietro, Paolo, Giovanni e Giacomo, attribuito al laboratorio di Nicola Pisano.

L’attuale cripta è stata rifatta, con affreschi del XVII secolo e resti recuperati del XII secolo, tra cui affreschi e fondazioni.

Altare di San Jacopo

Questo capolavoro di oreficeria è stato realizzato in due secoli complessivi, simbolo della ricchezza e della devozione di Pistoia, realizzato dai migliori artigiani e artisti dell’epoca. Vi è dapprima un primo pannello con la figura della Vergine e degli Apostoli commissionato nel 1287, voluto in origine dal vescovo Atto al momento dell’adozione di San Jacopo (Giacomo il Maggiore) come santo patrono della città nel XII secolo (1145) quando fu portata la testa del santo.
Un nuovo pannello composto da 15 quadrati fu commissionato nel 1316 ad Andrea di Jacopo d’Ognabene.
Giglio Pisano aggiunse nel 1349 la grande statua in argento di San Giacomo al centro. Le seguenti espansioni dei pannelli si sono diffuse nel XIV secolo, busti di profeti nel XV secolo.
Nel 1293 un aristocratico pistoiese, Vanni Fucci, della fazione dei Guelfi Neri saccheggiò la cappella e danneggiò l’altare. Ha avuto il suo posto tra i ladri nell’inferno di Dante.

I bassorilievi raccontano le storie dell’Antico e del Nuovo Testamento e la vita di san Giacomo.

Proposizione di visite guidate ed attività

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Dove si trova il duomo di Pistoia, mappa

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Fonti e collegamenti

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