Basilica di San Francesco di Siena
La Basilica di San Francesco di Siena è una delle più importanti chiese di Siena, situata nella piazza omonima.
Tra il 1228 e il 1255, su richiesta dei francescani viene edificata una prima chiesa in stile romanico. Fu ampliata tra il 1326 e il 1475, conferendole la sua immensa struttura gotica.
Nel 1655 un incendio distrusse la chiesa, e in seguito furono eseguiti restauri con aggiunte barocche.
Il restauro è iniziato alla fine del XIX secolo, l’interno fortemente modificato distruggendo soprattutto gli altari barocchi, e la facciata restaurata all’inizio del XX secolo con la scomparsa degli ornamenti in bande di marmo verde e bianco del XIII secolo e il portale del XV.
All’esterno sono pochi gli ornamenti, tranne il portale in marmo che rappresenta san Francesco e san Bernardino in adorazione della Madonna col Bambino, due angeli ai lati e Cristo in alto.
Il rosone è l’unico elemento della facciata del XV secolo, con sui lati i simboli dei quattro evangelisti.
Il campanile fu eretto nel 1763.
La sua pianta è a forma di T, la croce di san Francesco, con una sola e immensa navata unica coperta da un telaio visibile, cappelle orientate verso il transetto. Le pareti interne sono fatte di lastre di marmo bianco e nero.
La splendida cripta della basilica è attualmente utilizzata come biblioteca della facoltà.
Nella facciata, rimangono gli affreschi del XV secolo, una Natività di Gesù da Sodoma e l’antico portale lato sinistro del XV secolo.
Sul lato sinistro della navata si trovano diverse opere, in particolare del XVII secolo.
Sul lato destro della navata, si trovano tre tele realizzate nel XVI e XVII secolo, affreschi, e la cappella principale è progettata da Giuseppe Partini dominata da una bella vetrata ottocentesca.
La cappella centrale è incorniciata da otto cappelle. La prima ha un affresco del chiostro del convento dipinto dal Jacopo di Mino del Pellicciaio; la seconda ha due meravigliosi affreschi di Ambrogio Lorenzetti; la quarta ha un affresco di Pietro Lorenzetti con il Martirio dei frati francescani; la quinta ha una Madonna col Bambino di Andrea Vanni; la sesta il monumento funebre in marmo di Cristoforo Felici realizzato nel 1463 da Urbano da Cortona; e nella settima un bassorilievo realizzato da Giovanni D’Agostino.
Nella cappella centrale l’altare maggiore è di Leopoldo Maccari e Giuseppe Partini con le effigi funerarie di Silvio Piccolomini e Vittoria Forteguerri, parenti del papa Pio II.
Sul lato destro della basilica, l’antico convento è oggi sede di alcune facoltà dell’Università di Siena e del museo diocesano d’arte sacra.
Sulla piazza, l’oratorio della Compagnia di San Bernardino fu costruito nel 1400 dove Bernardino veniva a predicare.
San Clemente in Santa Maria dei Servi
San Clemente in Santa Maria dei Servi è una chiesa gotica di Siena costruita a partire dal 1255, consacrata solo nel 1533, con una facciata del XV in pietra e mattoni non terminata.
Fu eretta sulla collina Valdimontone, sul luogo di un antico tempio romano dedicato al dio Mitra, dai Serviti venuti dal convento del Monte Senario.
L’esterno è pulito come di consueto negli ordini mendicanti.
Si trovano stili diversi: il transetto e le cappelle terminali in stile gotico, le tre navate in stile rinascimentale e volte crociate e capitelli corinzi, il campanile romanico eretto tra il XIV e il XV.
All’interno si trovano in particolare opere dedicate alla Vergine Maria, tra cui la Madonna del Bordone, opera di Coppo di Marcovaldo quando era prigioniero dei senesi dopo la battaglia di Montaperti nel 1260, realizzata in cambio della sua liberazione; l’incoronazione della Madonna di Bernardino Fungai, la Madonna della Misericordia di Giovanni di Paolo, la Natività di Maria di Rutilio Manetti realizzata nel 1625; il Massacro degli Innocenti e una Vergine col Bambino, opere di Matteo di Giovanni del 1491. Jacopo di Mino del Pellicciaio dipinse nel 1364 la Madonna del Belvedere, ecc.
Nel corso del XIX e XX secolo, molti artisti hanno partecipato alla decorazione delle cappelle.
Santa Maria di Provenzano a Siena
La Collegiata di Provenzano risale agli anni 1595-1604, con una navata unica sormontata da una cupola ottagonale sopra il presbiterio.
Ha una bella facciata in marmo divisa in due piani, sormontata da un timpano centrale fiancheggiato da due piccole volute.
L’interno conserva molte opere d’arte, tra cui sull’altare maggiore il busto in terracotta di fine Quattrocento detto Madonna di Provenzano, vergine considerata miracolosa. Il busto avrebbe resistito ai colpi di spada di un soldato spagnolo durante l’occupazione da parte di Carlo V a metà del XVI secolo, che danneggiò le braccia e la figura.
San Donato di Siena
San Donato è una chiesa in stile barocco. Una prima chiesa dedicata all’arcangelo San Michele risale almeno al XII secolo. Fine XVII secolo, i carmelitani la ricostruirono in stile barocco.
La facciata attuale è un restauro in stile neo-medievale del 1940-1942, con una parte inferiore in pietra, superiore in mattoni, un rosone in marmo. Nel crocevia si trovano resti della chiesa romanica.
San Giuseppe di Siena
La chiesa di San Giuseppe fu costruita a partire dal 1522 per iniziativa di una gilda di taglialegna, con una cupola ottagonale sormontata da un fanale. La facciata, realizzata principalmente in mattoni, fu completata nel 1653.
Sopra il portale si trova il busto di San Giuseppe di Tommaso Redi scolpito nel 1653.
L’interno ha un ricco patrimonio storico e artistico risalente ai secoli XVII, XVIII e XIX. La cupola è decorata con un affresco attribuito ad Apollonio Nasini con la Genealogia di San Giuseppe del 1735.
L’altare barocco in stucco risale al 1685 con una statua al centro di San Giuseppe.
San Pietro alla Magione di Siena
San Pietro alla Magione risale almeno al X secolo. Nel XII secolo i Templari eressero un ospizio in una casa (una “magione”). Nel 1312, la chiesa passò all’Ordine degli Ospedalieri.
È costruita in pietra, con un portale e un campanile romanico. Il suo interno austero romanico fu restaurato nel 1957. Il tabernacolo gotico risale alla seconda metà del XIV secolo. Rimangono frammenti di affreschi con una Crocifissione e episodi biblici. La cappella di destra fu costruita nel XVI secolo alla fine della peste.
Santa Maria in Portico a Fontegiusta
Santa Maria in Portico a Fontegiusta è una chiesa rinascimentale, costruita nel 1482-84 per celebrare la vittoria di Siena sui fiorentini nella battaglia di Poggio Imperiale a Poggibonsi il 7 settembre 1479.
Sulla parete di sinistra, si presenta un affresco della Sibilla che avverte Augusto della venuta del Cristo, attribuito a Baldassarre Peruzzi, ma forse di Daniele da Volterra.
L’altare in marmo è del XVI secolo. Affreschi laterali fine XVI secolo rappresentano episodi della vita della vergine.
La vecchia Porta di Pescaja (o Porta Fontegiusta) si trovava al livello dell’abside, e fu murata per proteggere la città.
Mappa con le chiese di Siena
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Fonti e collegamenti
- Portali turistici : visitsienaofficial.it, www.terredisiena.it
- Informazioni : it.wikipedia.org
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